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Storia e vicissitudini della Olympus OM-1

OM1

Sei pronto a conoscere alcune succulente curiosità riguardanti la macchina fotografica Olympus OM-1 e la sua affascinante storia? Sia chiaro, le macchine fotografiche sono tutte interessanti e uniche con le loro diverse caratteristiche, ma oggi ci concentreremo sulla OM-1 e cercheremo di appassionarvi come è successo a noi che abbiamo fatto della fotografia il nostro mestiere.

Per parlare della OM-1 non possiamo prescindere dall’introdurvi un personaggio fondamentale e centrale per la creazione di questo apparecchio, ovvero l’ingegner Yoshihisa Maitani.
Quest’uomo fu capo designer della Olympus dal 1954 al 1966 e, come è intuibile, aveva un’enorme passione per le fotocamere: pare addirittura che costruì la sua prima macchina fotografica quando era solo bambino utilizzando una piccola scatola di cartone!

Quando era ancora uno studente universitario progettò e brevettò la sua prima fotocamera e una volta terminati gli studi iniziò a dedicarsi a tempo pieno alla progettazione di fotocamere. Dedicarsi a questa attività nel dopoguerra in Giappone risultò essere una scelta vincente in quanto la fotografia veniva vista da molte aziende del tempo come un mezzo di rinascita economica e sociale per il paese.
Decise perciò di intraprendere un’impresa considerata impossibile, ovvero realizzare una reflex con le stesse caratteristiche fisiche della celebre Leica M e ci riuscì, tanto che anche il nome OM è un omaggio alla serie M della Leica. Infatti, le prime OM-1 si chiamavano semplicemente M1, ma Olympus dovette aggiungere una O davanti alla M perché Leica non gradì molto la cosa.

“…un’impresa considerata impossibile, ovvero realizzare una reflex con le stesse caratteristiche fisiche della celebre Leica M e ci riuscì…”

Arriviamo quindi al 1972 quando Olympus presentò la OM-1. All’epoca era considerata la più leggera fotocamera SLR e infatti era pensata per gente che indossava la fotocamera quotidianamente a tracolla e per chi era spesso in viaggio e desiderava spostarsi con attrezzature leggere.
Il corpo macchina di una OM-1 pesava 700 grammi in meno di quello di una Nikon e anche le ottiche erano più piccole e pesavano la metà di quelle della concorrenza. E non parliamo di ottiche qualsiasi, ma delle leggendarie ottiche Zuiko appositamente progettate per il sistema OM!

Come sappiamo, all’epoca i fotoreporter viaggiavano con borse fotografiche ingombranti e pesanti; pertanto, riuscire a dimezzare quel peso rappresentò un vantaggio enorme dal punto di vista pratico e per tutte queste ragioni la OM-1 è rimasta nei cuori di molti, noi compresi.

Dopo questo mini-excursus storico, torniamo ai nostri anni: quest’anno ricorre il 50° anniversario dell’uscita della originale OM-1 e per questa ragione Olympus ha voluto creare un ultimo momento di risonanza puntando su un suo modello storico e creando quindi la nuova OM-1.
La Olympus OM-1 nuova è la prima fotocamera del sistema OM, se non contiamo la sua gemella Olympus M-1 del ’72 che però venne ritirata dal mercato dopo soli sei mesi a causa dell’omonimia con la Leica M.
In qualità di capostipite della gamma mirrorless OM System, la OM-1 è dotata delle tecnologie più evolute del settore per dare libero sfogo alla creatività, mantenendo sempre le sue storiche caratteristiche di leggerezza e maneggevolezza.
Infatti, la OM-1 del 1973 rivelava già ai tempi la vocazione della Olympus alla miniaturizzazione, cosa che, come abbiamo visto, le garantì un eccezionale successo commerciale.
La Olympus OM-1 ha rappresentato una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda il ridimensionamento delle fotocamere reflex e la filosofia che guidò la sua progettazione era che tutti i comandi fossero ben visibili semplicemente guardando la fotocamera dall’alto.

Infatti, bastava un colpo d’occhio per verificare tutte le impostazioni, dai tempi di esposizione all’apertura del diaframma o alla sensibilità della pellicola fino al contapose.
Insomma, l’ingegner Maitani fu molto lungimirante, se pensiamo ai nostri giorni in cui la fotografia sta evolvendo sempre di più verso strumenti in miniatura: mirrorless, smartphone, action cam… La miniaturizzazione, che tanto interessava a Maitani, ha raggiunto risultati impressionanti tanto che ormai è possibile fotografare con una penna o con degli occhiali.
Tuttavia, non dimentichiamoci mai che la qualità e la fluidità che possono darci un buon corpo macchina con una buona lente sono ineguagliabili!

Viola e Roberta
Sabatini Fotografia

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EAN: 4545350053864 MPN: V210010BE000 SKU: 1641230001

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